Venerdì 23 novembre si è tenuto a Bologna l’Italian Agile Day. La manifestazione, giunta alla sua quarta edizione, rappresenta per una volta tanto un evento unico nel panorama internazionale: a partire dall’edizione del 2006 il suo organizzatore, Marco Abis, decise di tentare di allestire un evento totalmente gratuito e autofinanziato grazie a contributi volontari. Ancora una volta la comunità italiana ha risposto in modo entusiastico.
Ecco qualche numero dall’organizzazione:
- oltre 250 partecipanti;
- piú di metà dei partecipanti non era mai stata a una delle edizioni precedenti;
- keynote di livello internazionale con Tim Mackinnon (ex Connextra e Thoughtworks), principalmente noto nella comunità agile come uno degli autori originali della tecnica di unit testing detta dei Mock Objects;
- 4 sessioni classiche introduttive;
- 5 experience report di una certa rilevanza;
- un workshop di 3 ore sold-out (cioè con 25 partecipanti);
- molti Open Space (sia predefiniti che spontanei: ad esempio, Bruno Bossola ha tenuto una decina di persone per oltre 2 ore a parlare di Selenium e un gruppo ha parlato di coaching per circa 4 ore).
Fra gli aspetti di maggior interesse vale la pena di segnalare la Campagna Anti-IF intrapresa da Francesco Cirillo, nume tutelare di XP in Italia ed esperto di design object-oriented di lungo corso: si tratta ovviamente di una provocatoria iniziativa che vuole sensibilizzare la comunità degli sviluppatori verso un uso appropriato dei principi di design object-oriented, rispetto a un abuso delle strutture di controllo di tipico stampo procedurale.
La blogosfera ha iniziato a occuparsi dell’evento ed è immaginabile che in questi giorni altri commenti vedano la luce. Un elemento comune è però la crescente voglia di partecipazione che spinge dal basso e una significativa maturazione della comunità nel corso degli anni: due elementi che nonostante una diffusa ignoranza sul tema agile in Italia lasciano ben sperare per il futuro.